In occasione del vertice G8 di Genova, durante gli scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, in due giorni sono stati sparati 6200 lacrimogeni caricati con la sostanza chimica chiamata comunemente con la sigla "CS". A distanza di un anno da quei fatti, questo libro cerca di fare chiarezza sul fumo generato dai lacrimogeni e respirati da tanti dimostranti che contestavano il vertice.
Il libro: L'articolo apparso su Carta o le interrogazioni parlamentari del Senatore Francesco Martone, i timori delle stesse forze dell"ordine, le relazioni della Commissione Internazionale d'Inchiesta per la Difesa dei Diritti Fondamentali nella Globalizzazione, il dossier-denuncia depositato in Procura dal Genoa Legal Forum contenente decine di denuncie, portano all'urgenza di spiegare, dal punto di vista etico, legale e scientifico, la "repressione chimica" e l'utilizzo di sostanze organiche tossica per il controllo dei dimostranti. Si profila un inquietante orizzonte in quanto questo composto è il maggior indiziato di quello che è stato ribattezzata la "Sindrome di Genova". Ovvero l'insieme degli effetti collaterali a breve e lungo temine.
Esiste differenza tra un lacrimogeno al CS e un'arma chimica? E, fondamentalmente, se le differenze tra questi due armi sono così labili che ne fanno sinonimi dello stesso fine, perché sono stati sparati a Genova contro i dimostranti?
Il libro, composto da un intervento sulla legalità dei gas, dal contributo del sindacato di polizia sull'argomento e dalle testimonianze di persone cui sono stati diagnosticati danni irreversibili derivanti dall'esposizione ai gas lacrimogeni, cura particolarmente l'aspetto scientifico per commentare, nel modo più obiettivo possibile, i risultati sperimentali ottenuti negli innumerevoli laboratori di ricerca che si occupano del gas da molti anni.
I curatori:
Edoardo Magnone, chimico aderisce al Comitato "Scienziate e Scienziati Contro la Guerra" e si occupa di ricerca nelle scienze chimiche presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell'Università degli Studi di Genova.
Enzo Mangini, giornalista, scrive per la rivista Carta e per altre testate giornalistiche.